A Pantelleria
โฆE lo sguardo spazia tra cielo, mare e terra. E il cuore si ubriaca di emozioni.
Vive lโintero ciclo naturale della natura che qui su questa isola รจ pregna di energia.
Come il nascente sole dallโorizzonte espande i suoi delicati bagliori di colori acquerellati, le membra si risvegliano dal sonno notturno ristoratore e si stirano, pronte per rianimarsi alle meraviglie di un nuovo giorno.
โฆE la mente che scruta i pensieri รจ sovrastata dal rumore del vento e ripulita dalle impuritร dei ritmi cittadini.
Qui il silenzio รจ una giostra di suoni naturali.
Lโaria sempre in movimento, il contatto epidermico continuo del vento che ti attraversa in ogni direzione, che ti dona nuova vita e ti sussurra nuovi pensieri.
E la notte, quando il nero sovrasta il panorama, puntella il cielo di miliardi di stelle, tutte incastonate e brillanti come un caldo e austero mantello che ti avvolge e ti rapisce per la bellezza.
Il mare infinito, accogliente e minaccioso nella sua liquiditร , come per miracolo, lambisce ogni pezzo di roccia e sostiene questo lembo di terra che galleggia imperioso ed emerge maestoso con tutta la sua forza.
Un enorme agglomerato di crateri, un antico gruppo di vulcani che hanno imprigionato nelle attuali rocce tutta la potenza del fuoco.
Un arcobaleno di mille colori รจ racchiuso negli strati di ogni singola fetta di roccia e con esso millenni di storia e di popoli e di culture hanno calpestato ogni singola pietra.
E tutta lโenergia del fuoco, del vento, dellโacqua, che hanno ingravidato queste rocce di forme di vita, si รจ trasferita nei frutti della terra che ricoprono lโisola.
E mentre raccogli il chicco dโuva dalla pianta che si รจ fatta strada tra le dure rocce del vulcano e lโassapori, senti nel gusto questo concentrato di energia del fuoco e del sole che hanno plasmato una qualitร di frutto assolutamente speciale e unica.
Tutto รจ intenso, il rumore delle foglie, il colore dei fiori, il calore del sole, la durezza delle rocce, la liquiditร del mare, la soliditร della pietra, lโincatturabile forza del vento.
Vivi un turbinio di forti sensazioni che ti annientano, ti rinnovano, ti rinforzano.
Ti ricongiungi, nuovamente, anche se per un istante, alla tua vera natura primordiale, che รจ lโorigine della vita.
Vieni rimescolato nellโUnitร e restituito a nuovo individuo.
Hai lโopportunitร di attingere dallโunica vera scuola di vita : sei solo con te stesso, ti misuri, ti rivesti da essere con le proprie esigenze di primaria necessitร esistenziale, puramente fisiologiche, e poi tutto ciรฒ che รจ mentale lo lasci purificare, vivificare, lo fai rinascere a nuova vita constatando che ha bisogno soltanto dellโessenziale e che il superfluo รจ solo un contorno piacevole e se vissuto nellโeccesso ti fa cadere nellโoblio di ciรฒ che veramente siamo.
Qui senti come la forza dellโuomo si adatta e collabora con la forza della natura, cโรจ conoscenza,adattamento, tolleranza per le caratteristiche dellโisola.
Cโรจ amore istintivo per la propria terra e senso di protezione ma anche nostalgia di conquista di nuovi lidi. โฆTi senti piccolo e dominatore…
Un puntino collocato nel Mediterraneo e grande, allo stesso tempo, mentre scruti allโorizzonte, lontano dal resto del mondo. Protetto e indifeso.
โฆ E tocchi con mano il tuo centro, che รจ fisicamente, la stabilitร del tuo corpo, ma che potrei definirlo come il tuo punto di equilibrio con tutto ciรฒ che ti circondaโฆ .
Meravigliosa Pantelleria!!
Marisaย – ย settembre 2011
Canto di un Maggio….. – di Ginetta Maria Fino
Rocce nere
Pianto di fuoco antico
Lanciato nel mare blu
Lร tempo,vento ed acqua
Dolce han reso
Lโaspro raffreddamento.
Indache gocce
Colme di cieli
Han posto fra polvere sabbiosa dei secoli
Timide violacciocca
Forti nel piede.
Incanto il manto eruttivo
Pietra colta e riposta a proteggere
Ulivi,viti e limoni rasenti il terreno.
Incantati dammusi in rovina
O ripresi rispettando mani lontane millenni
Fermando un tempo.
Un sogno sโรจ realizzato
Ho finalmente vissuto in
Un sito archelogico abitato.
Le mani di una donna
Giunta in teatro
Per cogliere storie di genti e terre lontane
Mi ha offerto in dono
In sacchetto di pane
I simboli della sopravvivenza
Dโun popolo per millenni:
Uva passa e Capperi
Maggio 2010
casara, casara, I firminanti pilรฒ, pilรฒ
Iddru chiuvia ticineci, ticineci,
Iรจ curria alla birichicca alla biricacca
rivร circiuchi, circiuchi.